Workshop "Il Parco della Legalità"

Francesco Tranchida
Architetto, Vicepresidente del Consiglio OAPPeC della provincia di Trapani

In occasione dell'inaugurazione della Calcestruzzi Ericina Libera, fu chiesto all‘Ordine degli Architetti di Trapani un contributo quale segno di partecipazione civile per lo sviluppo di principi di legalità e di lotta alle organizzazioni malavitose. L’impegno è stato quello di offrire un albero per ogni nuovo iscritto come risposta simbolica allo svolgimento della propria attività professionale.

Ci è sembrato opportuno contribuire materialmente e idealmente al risanamento ed alla riqualificazione dell’area della Calcestruzzi Ericina con un segno tangibile di questo nostro impegno organizzando un Workshop di progettazione denominato "Parco della Legalità".

La specificità del sito, dove sono collocate particolari attrezzature per il riciclaggio degli sfabbricidi edili e per la produzione di calcestruzzo, è data dalla posizione strategica all’interno del territorio di Trapani. Esso sorge da una parte a ridosso della sopraelevata dell’ASI che dà l’accesso alla città, dall’altra con la linea ferrata delle ferrovie e per ultimo con l’area ASI.
Il Workshop promosso attraverso il nostro sito ha avuto l’adesione di giovani architetti che hanno prodotto delle offerte progettuali cosi distinte:

    Calcestruzzi Ericina Libera Società Cooperativa Trapani
  • Architetto Gianni Ingardia
    La proposta n.1 di Gianni Ingardia riconosce la calcestruzzi come una cerniera di un sistema.
    Prevede dei totem contenenti impianti e gioca su uno schema compositivo di piani orizzontali e verticali, volti a schermare gli stessi, sui quali, immagini stampate, riportano la memoria delle stragi di mafia.
    Mira alla sostenibilità.

 

    Calcestruzzi Ericina Libera Società Cooperativa Trapani
  • Architetto Christian Farsaci
    La proposta n.2 di Christian Farsaci prevede la realizzazione di barriere visive con materiali misti, finalizzate a schermare le macchine con pannelli affissi su intelaiature, ottenendo in tal modo dei contenitori che abbiano funzione di comunicazione visiva (per esempio installazioni per artisti). Mira a far diventare la Calcestruzzi un elemento di riconoscibilità immediata nel luogo più strategico di accesso alla città.

 

    Calcestruzzi Ericina Libera Società Cooperativa Trapani
  • Architetti Anna Cammarata, Katia Virgilio e Antonino Martinico
    La proposta n.3 del gruppo composto da Anna Cammarata, Katia Virgilio e Antonino Martinico mira a schermare l'impianto con filari di alberi e aggiunge elementi totemici in conglomerato cementizio sui quali vengono proposte riproduzioni artistiche. Ripropongono la storia della Calcestruzzi Ericina come memoria. Non schermano i singoli impianti, ma prevedono torri alte venticinque metri con materiale fotovoltaico che assumono diversi colori, da utilizzare anche come strumento per pubblicità. Viene previsto un parco esterno all’impianto.

 

    Calcestruzzi Ericina Libera Società Cooperativa Trapani
  • Architetto Giuseppe Mogliacci
    La proposta n.4 di Giuseppe Mogliacci è un progetto paesaggistico che vuole legare la Calcestruzzi al paesaggio. Il percorso perimetrale con piantumazioni e variazioni di quota gioca su scegliere cosa far vedere e cosa nascondere. Prevede la realizzazione di due torri, fruibili e collegate da una passerella, alte trenta metri, come elementi visibili a carattere anche simbolico che, illuminandosi, diventano riferimento della scena urbana.

Una Commissione Giudicatrice, composta dagli architetti Vito Corte, Giuseppe Todaro, dal dott. Paolo Salerno (presidente dell’associazione antiraket di Trapani), dal direttore della Calcestruzzi Ericina Libera Giacomo Messina e da me, nella qualità di vicepresidente dell’Ordine con il compito di presiederla, ha esaminato le offerte progettuali. Questa, dopo una attenta verifica ha concordato sul fatto che i suddetti progetti risolvono e affrontano, con proprietà, le problematiche e le richieste del workshop ma nessuna delle proposte emerge rispetto alle altre.

La Commissione ha però, molto apprezzato lo spirito di collaborazione degli architetti e ricordando l’esperienza della Calcestruzzi Ericina Libera il cui slogan è "insieme si può", ha suggerito di operare una sintesi tra quei punti di forza individuati nelle diverse proposte progettuali.
Quindi ha deciso di non voler attribuire un unico primo premio ma di premiare tutti i partecipanti: nel convincimento che insieme tutti i progettisti partecipanti, con il contributo della cooperativa Calcestruzzi Ericina Libera e dell' Ordine degli Architetti di Trapani, potranno rielaborare un unico progetto per la migliore soluzione che abbia l’obbiettivo di realizzare quanto previsto.
Di conseguenza a tali conclusioni, si è deciso di stipulare con la Calcestruzzi Ericina un protocollo d’intesa per coordinare l'attività tecnica necessaria per la elaborazione conclusiva del progetto da offrire alla "Calcestruzzi Ericina" con l’impegno di quest’ultima, qualora lo ritenesse utile per ottenere un finanziamento per la realizzazione delle opere previste, a riconoscere al gruppo di progettazione le relative competenze professionali ed ad affidarne l’incarico per la direzione dei lavori.

Quale premio migliore ci può essere per un giovane architetto di poter operare sul proprio territorio con l’affidamento di un incarico così importante? Ritengo che il ruolo della politica, oggi più di ieri, sia di dare la possibilità ai giovani di rimanere ad operare dove sono nati, realizzando tutte le loro aspettative professionali e di crescita futura. Noi per realizzare ciò non ci stancheremo mai di promuovere e favorire la diffusione della cultura nel campo dell'ambiente e dell'architettura chiedendo con forza un nostro maggiore ruolo nella società.

 

Gisella Mammo Zagarella
Ingegnete ambientale, responsabile tecnico Calcestruzzi Ericina Libera

La Calcestruzzi Ericina, azienda nata in mano mafiosa, è oggi sul mercato con un nuovo modo di fare impresa e di fare mercato: quello della cooperativa dei lavoratori la Calcestruzzi Ericina Libera.

La nuova Calcestruzzi ha intrapreso un percorso volto alla salvaguardia dell’ambiente finalizzato al recupero e riciclo di quei rifiuti, gli inerti non pericolosi, che altrimenti andrebbero a finire in discarica o peggio ancora abbandonati.

Tutto ciò, in un panorama di difficile gestione dei rifiuti, potrebbe collocarsi come strumento virtuoso per la risoluzione di un ampia serie di problematiche economiche, ambientali, sociali e culturali.

Ma non sempre chi produce aggregati riciclati viene premiato, sia per la lentezza con cui le amministrazioni recepiscono le innovazioni tecniche con conseguente ritardo negli aggiornamenti di capitolati ormai obsoleti, sia per un fenomeno culturale che porta a pensare che i riciclati possano offrire minori garanzie prestazionali. Quello che è ancora poco chiaro, in uno scenario innovativo, è che esiste una relazione diretta tra tecnologia e qualità.

Per produrre un aggregato riciclato di qualità sono necessarie tecnologie all’avanguardia idonee, non basta una semplice frantumazione per la trasformazione del rifiuto inerte in aggregato ma è necessario un processo che comprenda una fase di deferrizzazione, una fase di selezione, una di asportazione di materiali leggeri indesiderati e una di vagliatura, elementi essenziali per la produzione di un prodotto che possa rispondere alle caratteristiche prestazionali richieste dalla normativa di settore e tale da poter ottenere la "marcatura CE" che non è altro il rispetto delle regole, frutto di un controllo continuo sulla produzione sia dal punto di vista tecnico (con prove di laboratorio), che organizzativo.

Oggi la Calcestruzzi Ericina Libera, dopo aver realizzato un impianto tecnologicamente all’avanguardia (con un investimento di circa 3 mln di euro), sta percorrendo la strada della certificazione UNI EN 12620, 13242, 13043 e 13139 degli aggregati riciclati, volendo aprire così la porta verso uno scenario innovativo nel comparto dell’edilizia locale.

 

Gli articoli sono stati pubblicati sul numero 0 di ArchiVox, bollettino trimestrale dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Trapani.